BASTIA — Due mesi fa si concludeva il dibattito sul riuso del centro storico con una delibera del Consiglio comunale, di contenuto prevalentemente normativo, che ha adottato un Piano per la cosiddetta Insula. Accolto tra non poche osservazioni critiche anche dei tecnici professionisti, il Piano diventerà operativo solo tra alcuni mesi e, con tutta probabilità, con la nuova amministrazione civica che sarà eletta a giugno. Intanto, però, vengono avanti alcuni progetti e il più significativo è quello della palazzina a «L», realizzata negli anni Trenta dalle «Officine Franchi» per i propri dipendenti.
Lo stabile è inagibile e abbandonato, con una nuova proprietà che ha presentato un piano di recupero. Sono due le opzioni dei progettisti (architetto Francesco Mitridate, ingegner Maurizio Molinelli e geometra Franco Possati): il recupero o la demolizione per realizzare una struttura in cemento armato. Questa seconda ipotesi prevede l’arretramento del fabbricato di un metro in via Gambara, uno dei vicoli più tartassati dal traffico. Si tratta di un intervento di qualità con materiali di pregio, escludendo quindi che la residenza sia popolare ed economica, ma l’aspetto di maggior rilievo riguarda il giardino. Il progetto, infatti, ipotizza l’apertura di questo spazio, a pochi metri dalla piazza centrale, per ricavarne verde pubblico. Sarà il Consiglio comunale, quanto prima, a doversi pronunciare sul progetto presentato dall’impresa «Passeri».
m.s.

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