A settembre riprenderanno gli incontri fra tecnici e i cittadini per capire le necessità
BASTIA UMBRA – Il piano regolatore generale di bastia diventa condiviso e torna in mano ai cittadini grazie a “Urban Lab”, il laboratorio di urbanistica pensato come officina, bottega di idee per trasformare il prg in un processo di pianificazione pubblico e partecipato, ispirato a principi di trasparenza e sviluppo.L’obiettivo è quello di fare della città di domani una “città condivisa”, nella quale i bisogni e le trasformazioni della collettività vanno discussi insieme progettando il futuro urbano secondo criteri di sviluppo sostenibile così che ognuno possa dire la propria e partecipare alla creazione della Bastia di domani da protagonista.Il progetto, e quindi la stesura del nuovo piano regolatore generale, è articolato in quattro fasi distinte e consequenziali (conoscere, pensare, scegliere e realizzare), al termine di ognuna delle quali verrà effettuata la cosidetta “restituzione pubblica”,ovvero una sorta di relazione, per informare la comunità dell’avanzamento del processo di pianificazione partecipata
coni cittadini e con chiunque voglia contribuire al confronto. Il progetto è affidato agli espertidello studio Foa di Federico Oliva associati di Milanoe allo Studio Arco di Caravaggio (Bergamo), che insieme agli architetti Marco Castelli eLaura Cortesi (più tecnici)hanno partecipato alprimo incontro pubblico: gli incontri riprenderanno a settembre dopo che la conoscenza del territorio comunale sarà già in fase avanzata.A tal fine i tecnici sono già al
lavoro per osservare, ascoltare e capire ogni suggerimento e ogni analisi, cercando di comporre un’immagine del territorio bastiolo il piùpossibile completa, costruita apartire dal punto di vista di coloro che vivono e abitano il territorio. La visione dei singoli abitanti, come anche di gruppi di cittadini e associazioni,sarà rilevata, ascoltata, interpretata e sintetizzata non solo attraverso incontri pubblici periodici e attraverso presenza nella sede messa a disposizione dall’amministrazione comunale, cercando di intercettare e raggiungere il maggior numero di persone al fine di ottenere una visione d’insieme il più possibile collettiva e completa.
di Sara Caponi

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comments (1)

  • Mi piacerebbe capire di chi sono le necessità di cui si parla nell’articolo, sono di un privato, di un costruttore o invece, di come dovrebbe essere in una visione generale che, senza interessi soggettivi, valuti complessivamente le esigenze di un territorio e di una città. Non vorrei che dietro a tanta sbandierata pseudo-democrazia nell’ascoltare tutti, ci siano altri motivi che di sociale hanno veramente poco. Comunque, per tali risposte, basterà aspettare e vedere, carta canta.

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