Gli ambientalisti locali e il presidente regionale del «Sole che ride» intervengono polemicamente sul nuovo Prg
BASTIA — Anche i Verdi dell’Umbria intervengono sul tema dello sviluppo di Bastia negli ultimi decenni e sul modo in cui sarà gestito con il nuovo Piano regolatore generale (Prg).
Nell’ottica degli ecologisti prestati alla politica, il Piano proposto dagli amministratori locali come un modello per la Regione, non può essere considerato tale per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente.
«Non si può negare — affermano i rappresentanti dei Verdi bastioli — che nella città le nuove costruzioni seguono la via della cementificazione ’selvaggia’, senza prevedere parcheggi, piste ciclabili e pedonali e tutto quanto possa rendere più agevole la vita dei cittadini».
Gli edifici di nuova progettazione, si ricorda in un documento, sono costruiti a ridosso delle strade, rendendo impossibile anche solo pensare ai famosi «percorsi» di cui si parla da 10 anni; eppure Bastia, essendo in pianura, ben si presta ad interventi di «mobilità dolce».
«Se fosse questo fosse il modello di sviluppo dell’intera regione — conclude Franco Parlavecchio, presidente regionale del ’Sole che Ride’ — l’Umbria non potrebbe essere il ’Cuore verde d’Italia’, così come è definito e conosciuto dappertutto».
A questo proposito i Verdi propongono che la questione Bastia sia ridiscussa all’interno di un discorso globale che riguardi la vocazione dell’Umbria e cosa si voglia fare della nostra regione.
m.s.
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