La lettera

PERUGIA In occasione dell’8 marzo arriva a La voce dei lettori la lettera di Grazia Giammarino di Bastia Umbra che propone una riflessione sulla giornata dedicata alla donna. Lettera arrivata soltanto ieri in redazione per cui pubblichiamo il contenuto anche se purtroppo in ritardo. “Mi rivolgo a nostro Signore per l’8 marzo. Vorrei fare un appunto al tuo grande e immenso operato. Hai creato tutto alla perfezione, la natura stupenda, tutti gli animali del pianeta, “oddio non tutti sono riusciti bene però”,paesaggi da cartoline incantati, albe e tramonti da rimanere a bocca aperta, da togliere il fiato. Poi hai creato la cosa più bella di tutto, “l’uomo e la donna”, macchine perfette che dovrebbero completarsi perché hanno in dotazione un cervello pensante ma purtroppo molto spesso si inceppano i meccanismi o li facciamo saltare di proposito. Torniamo all’uomo tua immagine e somiglianza (“spero proprio di no per te”). Qui devo farti un rimprovero (“come una mamma che sgrida un figlio”) in matematica credo sia poco ferrato come me, non hai per niente diviso bene i ruoli. Noi donne dobbiamo essere buone madri, dolcissime amanti, stupende cuoche, efficenti lavoratrici, infermiere capaci, psicologhe per capire tutti, manager per le finanze, organizzatrici di eventi, sarte per costumi di carnevale e chi più ne ha più ne metta. L’uomo poveretto torna stanco dal lavoro, il divano è l’unico pensiero, il letto fa il resto, può permettersi il lusso di non sentirsi pronto a diventare padre e fa uccel di bosco non sapendo cosa si perde, può innamorarsi avendo a carico moglie e figli, se lo fa la donna è pu…na. Scusami tanto Dio per le mie sterili critiche, perdonami, ma ti chiedo: “Per quanti secoli ancora dobbiamo pagare il mutuo per avere tolto una costola a sua Maestà l’uomo? Auguroni a tutte le donne, quelle veramente concrete e vere per l’8 marzo. Se non ci fanno la festa prima”.

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