Il professor Monacchia, consigliere di Forza Italia, presenta una mozione al sindaco per salvaguardare la memoria  
 
BASTIA – Il recupero del patrimonio culturale con gli interventi post-sisma relativi alla rocca baglionesca e alla chiesa romanica di Santa Croce sono un fatto ormai acquisito. Ma il riaffiorare di reperti archeologici di un certo valore in località Bastiola (ossa umane, un moro di epoca romana e manufatti di terracotta) hanno richiamato anche l’attenzione della Soprintendenza che ha disposto il blocco dei lavori nel cantiere della Comunità montana per effettuare accertamenti. Il problema ha offerto l’occasione a Giuliano Monacchia, consigliere comunale di Forza Italia, per presentare una mozione con cui chiede all’amministrazione di incaricare una commissione che curi la documentazione delle testimonianze di storia locale. «E’ ovvio che il ritrovamento di Bastiola verrà studiato dagli esperti della Soprintendenza – rileva Monacchia -, ma a Bastia c’è il problema di un corretto rapporto con la storia di cui deve farsi carico il Comune. Già in passato avevo richiesto una catalogazione delle case coloniche per evitarne la completa cancellazione, ma finora non ho avuto riscontro. E’ quindi arrivato il momento per riproporre il problema». Monacchia tiene molto agli aspetti della storia locale: dieci anni fa diede vita al comitato «Salviamo il salvabile» allo scopo di salvaguardare la memoria dell’ex conservificio Lolli (nella foto) con un esito non fortunato. Oggi le condizioni sono diverse sarà il consiglio comunale alla ripresa a settembre ad esaminare la mozione e riaprire un dibattito. Che, in realtà, non si è mai spento tra la gente desiderosa di costruire il futuro di Bastia tenendo nel dovuto conto anche le testimonianze del passato.
Massimo Stangoni

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