BASTIA — Il centro fieristico regionale fatica a riprendere un ruolo appropriato ai compiti per i quali è nato, ma i prossimi appuntamenti potrebbero contribuire a risolvere e rilanciare Umbriafiere. L’occasione, ormai ricorrente da un paio d’anni, è la mostra agrozootecnica di «Agriumbria» in programma dal 26 al 28 marzo e su cui ci sono grandi attese, a cominciare dalle prenotazione degli spazi espositivi, già esauriti. E’ uno degli aspetti emersi nei giorni scorsi dalla riunione del comitato tecnico presieduta dal Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere, e che ha raccolto intorno a un tavolo i rappresentanti di tutte le associazioni di settore. L’opportunità che si presenta è quella di trasformare la grande fiera di marzo in un luogo d’incontro degli operatori, pubblici e privati di agricoltura e zootecnia, per fare il punto della situazione del mercato e della filiera agroalimentare. Un aspetto che ha rilevanza straordinaria soprattutto in Umbria per le sorti della coltura del tabacco, che coinvolge 10mila posti di lavoro, ma dell’intero comparto rurale, attraverso cui passano gli interessi e i redditi di molti umbri. Sarà forse l’occasione per celebrare la mostra nazionale della razza chianina, ma si dovrà andare oltre coinvolgendo l’università.
M.S.

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