Bastia, si attende il parere della Sovrintendenza: l’atto potrebbe arrivare in Consiglio a fine mese

Criteri e scelte Casali storico-culturali: trenta strutture presenti sul territorio comunale avrebbero tutti i requisiti per chiedere la qualifica

di LUCIO FONTANA
BASTIA UMBRA – Piano San Marco e l’assegnazione della dicitura di patrimonio storico a quei casali sparsi sul territorio comunali che secondo il Comune hanno tutti i requisiti per dover essere tutelati. Queste le due partite amministrative che al momento stanno impegnando la giunta Ansideri. Entrambi sono passaggi molto importanti e per questo negli ultimi giorni si l’assessorato all’Urbanistica guidato dall’assessore Fratellini che altri esponenti della maggioranza, come Degli Esposti, stanno cercando di accelerare per cercare di andare quanto prima possibile all’approvazione dei due atti. Partiamo dal Piano San Marco.
Sull’area, stando al progetto approntato, dovranno sorgere la nuova chiesa e la scuola XXV Aprile: le opere di urbanizzazione dell’area, la Giunta ha deciso, che ricadranno sulle tasche dei privati e non su quelle dell’Amministrazione come si era stato deciso in un primo momento nel corso della passata legislatura. Ora l’ultimo scoglio in vista del via libera definitivo della Giunta à legato ai permessi che devono dare sia la Sovrintendenza che l’apposita commissione provinciale, Per quanto riguarda la Sovrintendenza, il via libera riguarda i lavori nei pressi del fiume Chiascio: trattandosi di una area verde molto vicina al corso d’acqua, l’attenzione nel rilascio delle autorizzazioni sarà molto elevata, ma dal Comune sulla questione si mostrano fiduciosi e stando agli ultimi colloqui avuti dall’assessore Fratellini con alcuni esponenti della maggioranza si conta di dare il vialibera definitivo all’atto entro la fine del mese. Si vedrà. Altra questione tutt’altro che marginale, come si sottolineava all’inizio, è quello legato ai casali. La pratica che è stata avviata da diversi mesi è in dirittura d’arrivo: stando ad alcune indiscrezioni, in seguito al censimento fatto in su tutta l’area comunale, ci sarebbero una trentina di strutture che avrebbero i requisiti per ambire alla qualifica di patrimonio storico-rurale.
Molto probabilmente però il via libera verrà dato solamente per una quindicina di strutture che a quel punto si vedranno assegnate la cosiddetta stella di patrimonio storico. E al di là del valore simbolico l’assegnazione del titolo di tutela ha anche una ricaduta economica, Queste strutture infatti una volta sotto “tutela” non potranno essere demolite ma potranno invece cambiare la destinazione d’uso e dunque è molto probabile che alcune di queste strutture che supereranno l’esame (in base ai requisiti stabiliti dalla legge regionale) potranno trasformarsi in un strutture ricettive di carattere turistico (nel cambio di destinazione d’uso non è consentito il passaggio alla categoria commerciale).
Come si vede la partita è di una certa importanza e per questo non c’è poca attesa per l’arrivo in consiglio comunale della pratica: non è escluso che già nel prossimo Consiglio maggioranza e opposizione si ritrovino a discutere dell’atto in questione, Questo il quadro della situazione.

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