BASTIA – Ognuno è contento per la sua parte politica del risultato alle regionali, tutti però accusano il colpo per il fatto che il territorio questa volta non sarà rappresentato da un esponente locale. Questo il senso del dopo-voto. Dieci anni fa erano addirittura due i rappresentanti bastioli a Palazzo Cesaroni: Vannio Brozzi (Ds) e Massimo Mantovani di An. Cinque anni fa solo Brozzi era riuscito a mantenere lo scranno nel Consiglio regionale; oggi nessuno. A poco serve la constatazione che se Bastia piange, anche Assisi non può sorridere. Il risultato è che il comprensorio (Assisi, Bastia, Bettona e Cannara) dopo venti anni di centralità negli equilibri regionali, perde decisamente peso, non solo nei confronti di Perugia, capoluogo umbro, ma rispetto a Foligno- Spoleto, che si presenta come la nuova forza della realtà umbra. Considerazioni queste di cui si è parlato nelle segreterie e nei direttivi comunali dei partiti, che però tendono a nascondere questa lettura. I Ds, i primi a essere penalizzati, nelle riunioni interne fanno il bilancio di una tornata elettorale non esaltante, ma nelle comunicazioni ufficiali parlano invece di successo dell’Ulivo e nel complesso del centrosinistra che dalle regionali trova motivi di ricompattamento anche nella coalizione comunale. Per il segretario Pecci, che si è candidato, l’aver sfiorato i 1.400 voti induce a parlare di vittoria personale, ma nelle analisi interne sono chiamati a rispondere di mancata lealtà quei dirigenti che hanno sostenuto altri candidati della Quercia, in particolare Vincenzo Riommi insieme al segretario Bracco. Punto di riferimento per i bastioli, sarà invece Ada Girolamini (Sdi).
M.S.
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