LA VICENDA – CON UNA TELEFONATA I TRE ERANO RIUSCITI A PORTARE VIA GIOIELLI A UNA NOVANTENNE DI BASTIA UMBRA
BASTIA UMBRA Era un tranquillo pomeriggio di fine ottobre quando una telefonata ha turbato la quiete di una donna di novant’anni. Dall’altro capo del filo, una voce sicura si è presentata come quella di un carabiniere. Le ha raccontato di un grave incidente in cui sarebbe rimasto coinvolto un suo familiare, e che serviva subito del denaro o dei gioielli per «sistemare la faccenda». Spaventata, la donna ha aperto la porta e consegnato i suoi monili a una giovane che si era presentata come incaricata del “commissario”. È iniziata così la storia che poche ore dopo avrebbe portato all’arresto di tre persone — un uomo di 26 anni e due donne di 38 e 52, tutte di origini campane — al termine di un inseguimento lungo la E45. Dopo la segnalazione, i carabinieri della stazione di Bastia Umbra si sono subito attivati. Incrociando le prime risultanze investigative con le immagini delle telecamere, è stato individuato il veicolo utilizzato dai truffatori, un’auto a noleggio che si stava allontanando in direzione sud. Le ricerche sono state estese a tutte le compagnie della zona e, grazie al tracciamento Gps del mezzo, la banda è stata localizzata all’altezza della rampa d’immissione di San Gemini nord. Quando una pattuglia di Terni ha tentato di fermarli, il conducente ha accelerato, tentando più volte di speronare la gazzella. L’inseguimento si è concluso in via delle Campore, dove i militari sono riusciti a bloccare il veicolo. Durante la fuga, una delle due donne ha gettato dal finestrino un sacchetto, poi recuperato: all’interno, i gioielli appartenenti all’anziana truffata. Le indagini hanno chiarito i ruoli di tutti i protagonisti della vicenda: la più giovane delle due donne era stata quella che aveva materialmente ritirato i monili, mentre l’uomo era alla guida. Per tutti e tre è scattato l’arresto per truffa aggravata in concorso; il 26enne è stato inoltre denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e anche guida senza patente: dagli accertamenti svolti è risultato che non l’aveva mai conseguito. Dopo la convalida degli arresti, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo, già con precedenti, e l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni campani per le due donne coinvolte. Al termine della vicenda, i gioielli per fortuna sono stati restituiti alla proprietaria.
Massimiliano Camilletti
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