Lite in campagna elettorale
BASTIA UMBRA – Guerra di volantini per la campagna elettorale. E visto che la Cna si sente chiamata in causa dopo la scesa in campo di Francesco Lombardi, ha deciso di fare chiarezza. “Di fronte alle singolari affermazioni ed ai volantini diffamanti che stanno. circolando a Bastia, che riguardano da vicino l’organizzazione, la Cna Federazione Regionale Umbra -dice la nota- ritiene doveroso rappresentare, come stanno le cose. Cna è un’associazione che opera su tutto il territorio regionale dove rappresenta oltre 7 mila imprese, artigiane e non, dal punto di vista sindacale e dei servizi, promuovendone lo sviluppo. Una delle molteplici attività che Cna da sempre svolge è quella di favorire, attraverso proposte e progetti, l’insediamento razionale delle attività produttive, con particolare attenzione alle pmi. Nella storia della nostra organizzazione abbiamo partecipato attivamente agli insediamenti produttivi a città di Castello, Todi, Corciano, Montefalco, Perugia, Spoleto, Ficulle, Foligno. E’ strano che qualcuno si meravigli ora perché Cna si interessa di insediamenti produttivi, attraverso strumenti e società partecipate da interlocutori assolutamente affidabili, quali banche, imprese ed enti finanziari, che possiedono competenze e professionalità. Cna “promuove” lo sviluppo, che poi è realizzato direttamente dalle imprese. Quanto ai presunti interessi personali, Cna è una associazione democratica di imprenditori, che eleggono i loro gruppi dirigenti tra gli imprenditori stessi e nominano i dirigenti interni; un’associazione senza fini di lucro, che reinveste totalmente in servizi alle aziende associate il valore aggiunto. E’ quindi strumentale parlare di interessi particolari e di speculazioni in un caso come quello del candidato a sindaco, Francesco Lombardi, che ha rimesso il suo incarico di direttore Cna nelle mani del presidente provinciale sin dall’inizio di questa esperienza, che auspichiamo a lieto fine proprio per le sue capacità e competenze. Chi paventa fantasmi e cupole ha in mente un modello di società nella quale non ci dovrebbero essere né le imprese, né gli imprenditori, e tutto dovrebbe essere amministrato dallo Stato. Un mondo che non c’è, purtroppo o fortunatamente, a seconda delle visioni personali: la nostra è quella del giusto equilibrio tra una oculata ed efficiente pubblica amministrazione ed un’attiva, intelligente e propositiva parte privata”.
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