BASTIA UMBRA TRA PASSATO E PRESENTE

BASTIA UMBRA – SEMPRE vivissimi il ricordo e l’affetto dei bastioli per l’azienda Spigadoro-Petrini, parte fondamentale della storia economica contemporanea della città e dell’Umbria.
E’ quanto emerso dall’incontro, molto partecipato, svoltosi nell’Aula Magna dell’Istituto comprensivo Bastia 1 per parlare di «Petrini 1822. Dall’artigianato all’Industria alimentare». E’ il terzo di
quattro incontri organizzati dall’Isuc su manodopera femminile e dignità del lavoro: i primi due incontri hanno riguardato i Bagni di Nocera Umbra e l’Orto degli Aghi di Assisi. In apertura
sono intervenuti per i saluti la dirigente scolastica Stefania Finauro e l’assessore alla cultura Paola Lungarotti. A ILLUSTRARE la storia della Petrini è stata la dottoressa Francesca Giommi, che ha tratteggiato l’evoluzione della Fabbrica Petrini, soffermandosi sui processi evolutivi del pastificio Spigadoro a cominciare dagli anni Trenta e del mangimificio che ha iniziato nei Cinquanta per affermarsi poi con la costruzione dei nuovi silos. Il professor Manuel Vaquero Pineiro dell’Università di Perugia ha ricostruito l’evoluzione dei pastifici delineando lo sviluppo economico
dell’Umbria. Ha evidenziato che l’area con il maggior numero di pastifici è stata il comprensorio di Assisi anche per il facile accesso all’acqua, elemento essenziale alla produzione della pasta. Vaquero si è soffermato sul ruolo di operai e operaie negli anni Cinquanta definendoli metal-mezzadri, un mix tra operaio e contadino. m.s.

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