pecciMi trovo implicitamente invitato a rispondere direttamente al lungo articolo in cui il direttore (Dott. Marcello Migliosi) due giorni fa, raccontava le vicende dell’ultima Unione comunale del Partito democratico di Bastia.Lo faccio per due ordini di ragioni.Gli aspetti personali ─ l’essere stato direttamente chiamato in causa, inserito in un gruppo che non fa più nemmeno parte del presente del Pd, e con ancora più fantasia l’essere stato nominato come coautore di in un inimmaginabile accordo con pezzi del partito locale.Cose marginali.Perché quello che più conta, e che più mi spinge a replicare, è l’interesse vero, sano, passionale, per le sorti di Bastia e del suo Partito democratico.Il punto, infatti, non è quale sarà il nome del prossimo segretario.Perché è arrivato il momento di capirci con chiarezza, il partito non è un circolo ricreativo del dopo-lavoro, dove chi ha più tempo per aprire la sede è colui che ha diritto a tenere le chiavi. Il partito è una visione, un insieme di persone e di idee in movimento.Ed è proprio questa la questione di fondo: chiunque sia il prossimo segretario, deve avere in testa ben chiara una strategia, un programma, una politica.Non è più sufficiente fare semplice opposizione ─ linea tra, l’altro, da cui si sono raccolti frutti deleteri, visto l’ultimo sfacelo elettorale.In questo momento la sinistra, il Partito democratico, deve uscire dalle proprie comfort zone, dai luoghi del comodo pensiero, per aprirsi alla città.La navigazione che il nostro partito deve guidare, ha come rotta “il bene” per Bastia. Sopra ogni altra cosa e davanti ad ogni divisione politica. Occorre che il Pd si ricompatti e che si allarghi ad esperienze disponibili a condividere lo stesso percorso; e perché no, avvii un dialogo diretto e collaborativo con l’Amministrazione.È sotto quest’ottica, puramente politica, che dobbiamo cercare di affrontare il nostro futuro: senza resteremo sempre chiusi nei nostri schematismi e, soprattutto, lontani dalle reali esigenze dei cittadini bastioli.Provare per credere: ormai le nostre riunioni e quelle degli altri partiti sono poco più di assemblee di condominio. Grazie per l’attenzione

Erigo Pecci

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