Grave abbandono 
 
BASTIA — Siamo abituati a gestire il presente e, per quanto possibile, preparare il futuro, ma è una novità pensare ai reperti archeologici come a un bene proprio. E’ la possibile spiegazione dell’attuale stato di abbandono in cui versa il sito archeologico di Bastiola, venuto alla luce un paio d’anni fa durante i lavori di un cantiere che consentì di scoprire reperti e addirittura una struttura muraria risalente all’alto medioevo. L’entusiasmo del momento per una simile scoperta fece sì che il Comune, d’intesa con la Soprintendenza archeologica dell’Umbria, lavorassero insieme per riportare in evidenza l’antico manufatto. In attesa di ulteriori approfondimenti scientifici fu concordato un sistema per la tutela del sito, con una recinzione, un’adeguata illuminazione e un’eventuale copertura per difendere il sito dalle intemperie climatiche. «Oggi — rileva Giuliano Monacchia, attento cultore delle testimonianze storiche —, il sito è abbandonato con conseguenze pesanti. Lo scarico di calcinacci e altri rifiuti che, oltre alla crescita delle erbacce, stanno trasformando quel luogo in una discarica».
m.s.

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