Schermaglia sulla rappresentatività fra Margherita e Comunisti italiani 
 
BASTIA — Il centrosinistra, che ha varato il «tavolo» della coalizione, ha raggiunto una tregua, ma non ancora il pieno accordo tra i partiti. I Comunisti italiani erano e restano in attesa di una risposta che riequilibri gli assetti riconoscendo loro un ruolo che non è ancora adeguato alla forza elettorale rappresentata in Consiglio comunale. «Siamo in attesa di riposte — spiega il capogruppo consiliare Massimo Geoli — che ci devono arrivare entro 20 giorni, un mese al massimo, altrimenti la crisi non si può escludere». Le richieste riguardano incarichi di secondo livello che i Ds e il sindaco hanno garantito ai Comunisti italiani nell’immediato futuro. Intanto la Margherita, che era stata indicata come il partito beneficiario di incarichi nella Comunità montana a spese dei Comunisti, fa sapere che le cose stanno in maniera diversa. «Noi — ha dichiarato Giancarlo Lunghi, responsabile della Margherita per il comprensorio — abbiamo ottenuto la presenza nella Giunta montana, essendo il secondo partito della coalizione in ambito comprensoriale. Le ripartizioni comunali, riguardanti Bastia, non sono entrate nella trattativa per la Comunità, dove hanno avuto effetto invece accordi sovracomunali». Non è alla Margherita, dunque, che il PdCi deve chiedere ragione.
m.s.

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