Assessore Paolo Ansideri

Si è svolto giovedì scorso 7 agosto uno degli appuntamenti di punta dell’intero programma di Bastia Aria d’Estate 2025, la Notte dei Tamburi e delle Stelle.

La scelta del tipo di evento è sicuramente nata fuori dai canoni consueti dell’intrattenimento estivo e rientra nel percorso che tenta di unire scoperta e valorizzazione delle eccellenze del territorio, cura e tutela del vissuto-storico locale, delle sue dinamiche e connessione con tutto ciò che rappresenta il tempo e il mondo in cui viviamo.

Via Tre Case, strada di collegamento tra il quartiere S. Lorenzo e via Torgianese, taglia nel mezzo la grande area agricola che occupa la Valle Umbra nord dalle colline del torgianese/bettonese a quelle dell’assisano. È un luogo panoramico privilegiato da dove lo sguardo spazia libero all’interno della cerchia delle basse alture dominate dalla mole del Subasio, con Assisi, da un lato, che si apre in tutta la sua bellezza, a cui fanno da supporto, levandosi dalla quinta alberata, le torri degli stabilimenti storici di Bastia, e con il borgo di Torgiano che, dall’altro, si fa riconoscere con la sua Torre e il suo Campanile.

Una prospettiva che se di giorno è sicuramente degna dei circuiti del nuovo trend in fatto di turismo, di cui più avanti diremo, al tramonto e di notte si trasforma sicuramente in uno dei più iconici e magici luoghi della regione dispiegandosi in una scenografia mozza fiato in cui il sole nella sua discesa e la luna nel suo alzarsi sull’orizzonte dominano l’evoluzione di forme e colori fino all’arrivo di stelle e pianeti che brillano in un unico schermo insieme alle luci di case, castelli, basiliche e torri.

E su tutto un raro silenzio assoluto, difficilmente riscontrabile in luoghi in pianura.

In questa naturale presenza, ogni giorno disponibile anche per l’osservazione delle specie volatili che al tramonto e a volo radente si nutrono degli insetti dei campi, si è aggiunta l’organizzazione dell’evento che ha voluto con poco inserirsi in questo quadro preesistente unendovi le vibrazioni delle composizioni ritmiche dei Tetraktis e spingere lo sguardo oltre il visibile, nelle profondità della sfera celeste e sin dentro i crateri lunari, con i potenti telescopi messi a disposizione dal Gruppo Astrofili del Subasio.

Una serata da qualcuno definita di “atmosfera ancestrale”, dove le forme della terra, il buio temperato solo dal chiarore della luna, l’opera, la storia dell’uomo e il battito dei suoi tamburi, hanno plasmato un’esperienza sicuramente unica che ha affascinato le centinaia di persone intervenute, dai moltissimi bambini ai tanti di ogni età.

Se possiamo trovare un termine che meglio definisce l’atteggiamento a cui si è stati indotti in una simile situazione, è quello usato dal filosofo e teologo Vito Mancuso, che nella parte finale della sua conferenza al cinema Esperia lo scorso 28 giugno, nell’ambito del ciclo Prospettive 2025, ha parlato di Contemplazione.

Forse se fossimo più capaci di contemplazione e di ascolto, il silenzio e i luoghi potrebbero farsi ascoltare e suggerirci molte idee che forse non siamo più in grado di cogliere nella frenesia del quotidiano.

In fin dei conti è bastato chiudere al traffico giornaliero una strada e reinterpretarla non più come luogo di transito, ma come luogo in cui fermarsi, seduti o sdraiati, per osservare e ascoltare.

Dopo l’evento

Uno degli obiettivi che perseguo fin dall’inizio del mio assessorato è che gli eventi, che non esauriscono l’azione amministrativa, pur tuttavia riescano dopo il loro svolgimento a lasciare nel contesto della comunità un qualcosa di stabile, di permanente, ogni giorno attivo e per tutti proficuo.

Ebbene nel caso in esame, e solo in questo, riservandomi in altro contesto di sviluppare altri argomenti, grazie ai molti soggetti che si sono incontrati nel percorso, posso affermare che oggi il Parco Agrario che si stende ai lati di Via Tre Case può essere considerato:

  1. Punto ideale di osservazione astronomica in valle quanto a compromesso tra vicinanza del luogo di osservazione e oscuramento della percezione del cielo a causa dell’illuminazione artificiale, raggiungibilità su strada asfaltata in buone condizioni, campi piani accessibili adiacenti alla carreggiata, orizzonte quasi totalmente libero, assenza di illuminazione artificiale sulla sede stradale e nelle zone limitrofe per qualche centinaio di metri. (dott. Daniele Capezzali, Gruppo Astrofili del Subasio)
  2. Punto di osservazione naturalistica in ambiente agrario quanto alle numerose specie di avifauna presenti
  3. Bene paesaggistico in quanto il Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici dichiara tali: “le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze” all’art. 136, comma d (Immobili ed aree di notevole interesse pubblico). Definizione in virtù della quale è lecito pensare ad un riconoscimento ufficiale in tal senso da chi istituzionalmente preposto.

Da questo rilievo bisogna prima di tutto trarre una cognizione collettiva e condivisa a partire dalla quale soltanto è possibile pensare ad una reale tutela e valorizzazione.

Ma c’è un secondo aspetto cui ho brevemente accennato in precedenza e che è finora rimasto volutamente in secondo piano anche in altre iniziative finora svolte nell’ambito delle mie deleghe, ed è il risvolto turistico.

Il Turismo

Il nostro territorio ha bisogno di proporsi sul mercato del turismo con una sua specificità che lo ponga all’attenzione dell’utenza come attrattore identificabile nella vasta gamma di quelli che oggi sono “i turismi”, cioè le diverse spinte motivazionali che inducono al viaggio e per i quali sono ovviamente riscontabili differenti livelli quantitativi. 

Ebbene, per quanto sopra elencato, le linee di approdo di questo si possono individuare rispettivamente nell’Astro-Turismo (https://www.uai.it/sito/astro-turismo/), in quello naturalistico e nell’ultima tendenza rappresentata dal Panoramic Tourism.

Si coniuga con questo la collaborazione con il Festival Suoni Controvento, che ha saputo creare un mix di musica dal vivo e ambiente naturale seguito ormai da un pubblico molto consistente ed a cui ha potuto per la prima volta accedere anche la nostra città.

Come detto queste considerazioni sono un tassello di un mosaico più ampio che si sta lentamente componendo anche attraverso gli eventi finora realizzati, anche se finora in sordina, e che è parte strutturale delle linee di mandato amministrativo in questo campo. Per fare un esempio in un altro settore turistico, quello esperienziale, nel periodo pasquale abbiamo raccolto una mole ingente di documentazione che per la prossima stagione potrà contribuire a produrre un’interessante offerta turistica.   

Il progetto “La Notte dei Tamburi e delle Stelle” è stato organizzato dal Festival Suoni Controvento, in collaborazione con Regione Umbria, Comune di Bastia Umbra, Gruppo Astrofili del Subasio e Associazione Cipresso 2.0

Paolo Ansideri

Assessore alla Cultura e al Turismo

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