Bastia Umbra, Gradone nella seduta aperta dedicata alla struttura nell’ex hotel La Villa «Dovrà avere tutti i necessari requisiti di sicurezza». Intanto spuntano striscioni di protesta

BASTIA UMBRA Dopo la protesta-lampo contro il Centro accoglienza richiedenti asilo, con la comparsa di uno striscione (subito rimosso) nei pressi dell’ex Hotel La Villa di Bastiola, l’altra sera si è svolto il consiglio comunale aperto sulla spinosa questione. All’ordine del giorno la valutazione degli impatti sulla comunità locale, a cominciare da quella di Bastiola. Presente il Prefetto Armando Gradone che ha ricordato come la struttura, sulla scorta del capitolato con Arcisolidarietà, per essere aperta dovrà essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa per tale tipo di attività. Prefetto che ha ricordato come la richiesta di accogliere venga direttamente dal Governo, che richiede l’impegno dei Comuni umbri , con 104 strutture attive, 96 delle quali in area urbana. Un servizio necessario considerato che ci sono Comuni in sofferenza (Fratta Todina, Corciano, Foligno) e la necessità che altri che possono sostenere tale compito, con la possibilità di rivolgersi a privati per sostenere tale impegno come nel caso di Bastia. Il sindaco Paola Lungarotti ha sottolineato come, a fronte dell’accordo fra Prefettura e Arcisolidarietà, il Comune abbia chiesto garanzie. In particolare la struttura accoglierà un numero limitato di donne e bambini, per due anni, con personale designato di giorno e di notte, con progetti di inclusione, con i bambini che andranno a scuola. «Al presidente di Arcisolidarietà ho chiesto se l’ex Villa rimarrò una centro di accoglienza – ha detto il sindaco – mi hanno detto che si tratta di una posizione temporanea e si intende riaprire la struttura per attività ricettiva e turistica». M.B.

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