La responsabile dei centri di accoglienza ha partecipato al consiglio aperto insieme al prefetto Gradone

Rondoni: “All’ex hotel La Villa saranno ospitate donne con bambini o in stato interessante”

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Partecipato il consiglio comunale aperto sul centro di accoglienza per rifugiati svoltosi giovedì sera a Bastia Umbra in cui il sindaco, Paola Lungarotti, e la giunta, insieme al prefetto Armando Gradone e ai rappresentanti di Arci Solidarietà, hanno ascoltato le ragioni di politici e rappresentanti di associazioni varie. Ma alla seduta, durata oltre 3 ore, i cittadini comuni non hanno potuto parlare. Hanno però potuto ascoltare numeri e intenzioni del governo e che coinvolgeranno la città nell’accoglienza dei rifugiati. A fornire i dati dell’accoglienza bastiola – il centro è in corso di realizzazione all’ex hotel La Villa – è stata Silvia Rondoni, responsabile dei centri di accoglienza:“ A Bastia saranno accolte tra le venticinque e le quaranta persone, donne con bambini o in gravidanza e bambini e donne i cui compagni sono in altre prefetture o non ci sono per niente, perché non sono partiti. Le persone non vengono lasciate da sole e
non rimangono lì ad aspettare; e poi facciamo il nostro dovere con la rete del territorio che si è rivelata sempre preziosa
”. A introdurre la serata è stata la prima cittadina, sottolineando come viste “le visioni differenti e la preoccupazione, l’amministrazione ha deciso per un consiglio comunale aperto”. A livello di giunta, “abbiamo attivato un percorso di osservazione e verifica, rivendicando però anche la nostra vocazione a percorsi di accoglienza, integrazione e inclusione, che sono stati e sono temi portanti del nostro mandato”. Dal canto suo il prefetto Gradone ha ricordato che “il governo non ci chiede se siamo pronti o meno, ci chiede di accogliere, facendo ognuno la propria parte in rapporto alla popolazione residente, che per l’Umbria è circa il 2% del totale. Nel 2023 in Umbria sono arrivati 2.197 migranti e sin da subito abbiamo chiesto a tutti – al netto degli 11 Comuni del distretto del terremoto o a quelli che hanno
limiti oggettivi – di fare la propria parte, con l’obiettivo di aumentare il numero dei Comuni che accolgono e rendere più sostenibile possibile l’accoglienza; e infatti in Umbria non ci sono stati risentimenti significativi”. Tra gli interventi della serata, quello dell’ex vicesindaco e coordinatore di Bastia Popolare Francesco Fratellini: “Bastia non è contraria all’accoglienza, fatta però secondo le regole – la premessa – ma ci sono perplessità visti i trascorsi dell’ex hotel, da anni abbandonato e diventato una discarica o da cui sono stati rubati i più svariati materiali. Perché – si è chiesto inoltre Fratellini – è stata scelta La Villa, quando ci sono hotel e alberghi e caserme abbandonate in ottimo stato?”. Fratellini ha avanzato poi un altro dubbio: “Ma soprattutto, come si è potuto partecipare al bando, se uno requisiti per partecipare è essere in possesso di locali agibili, cosa che chiaramente non è accaduto nel caso de La Villa?”.

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