Verso il voto Lo scontro sulla revoca delle deleghe al vice sindaco
“Ci penseranno i cittadini a fare giustizia alle elezioni”
ASSISI – Una “punizione per far fuori chi ha osato candidarsi contro“, un provvedimento di cui “faranno giustizia i cittadini alle prossime amministrative“. Le chiavi di lettura di Giorgio Bartolini della revoca delle sue deleghe da parte del sindaco Ricci prende forma alla vigilia di una settimana non qualunque, caratterizzata da due consigli comunali nel giro di una settimana che potrebbero addirittura determinare la fine della maggioranza. Già a partire da domani (forse leggendo un comunicato stampa in consiglio), la lista Bartolini spiegherà la sua posizione “che non sarà più come è stata sino ad oggi“, ha spiegato l‘ex vice sindaco nei giorni scorsi. “Appare sconcertante la motivazione posta dal sindaco Ricci nel motivare il ritiro delle deleghe con la mia volontà di candidarmi per le prossime amministrative, operando una grave confusione fra funzione pubblica e interesse privato“, ha scritto ieri Bartolini, secondo il quale “la revoca delle deleghe può essere lecita se motivata con il perseguimento di un interesse della amministrazione, ma diventa abuso quando si argomenta, in modo anche ingenuo, con l‘unico vero obiettivo di punire e far fuori chi ha osato candidarsi contro. Questo è il livello con cui il Pdl e i suoi rappresentanti, a cominciare da Ricci, usano il potere, perseguendo smaccatamente interessi privati, mortificando le istituzioni e calpestando i cittadini. L‘auspicio è che le autorità competenti possano valutare la legittimità di questo comportamento e intervengano a salvaguardia e tutela del Comune di Assisi. Per quanto mi riguarda sono tranquillo: tra pochi mesi i cittadini faranno giustizia di questo atto irresponsabile che non è in relazione a un‘incapacità amministrativa, ma è volto solo a eliminare un amministratore eletto dalla gente che fa ombra al sindaco“. Quali siano le autorità preposte non è chiaro: se per la vicinanza delle elezioni la trafila e i tempi del Tar fossero considerati lunghi, a Bartolini non resterebbe che pensare alla magistratura. Nel frattempo, il sindaco Claudio Ricci lavora in un‘ottica di rimpasto di giunta: due le ipotesi più probabili, l‘ingresso di un esterno (nei giorni scorsi sarebbe stato sondato Massimo Paggi, ma ha rifiutato) o un patto di non belligeranza con la lista Bartolini. Ricci nei giorni scorsi non aveva escluso “forme di collaborazione amministrativa con consiglieri e assessori“ della lista dell‘ex vice, che potrebbero concretizzarsi, dice il tam tam di palazzo, con l‘offerta del posto fino a pochi giorni fa occupato da Bartolini. Intanto si fa sentire anche la Lega Nord per dire che rimane in maggioranza ma contesta il “metodo Ricci“: ieri pomeriggio il direttivo si è incontrato con la base e “analizzata la nuova situazione politica nella città hanno convenuto nella necessità di mantenere il patto elettorale con la città contratto quattro anni fa“. Il Carroccio ritiene “fantasiosa“ la convocazione della conferenza dei capigruppo di domani, nella quale – spiega la nota – viene riportato come ordine del giorno “comunicazioni e varie ed eventuali”, che evidenziano la poca capacità di governare una nave che punta solo alle elezioni prossime e non a risolvere i problemi della gente come quelli creati dalla nuova proposta del piano regolatore. Mai è stata convocata una riunione di maggioranza per parlare dell‘assestamento, né siamo stati informati dei tagli tecnici e amministrativi che emergeranno dall‘assestamento e per il quale se non ci saranno elementi qualificativi non sarà scontato il nostro voto favorevole“. La Lega insomma non firmerà alcun assegno in bianco e sarà l‘anima critica di questa fine legislatura.
Flavia Pagliochini

Corriere-2010-11-21-pag23

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