Amministrative Dopo giorni di polemiche infuocate arriva il redde rationem all’interno della maggioranza di centrodestra
La replica del vicesindaco: “Una decisione contraddittoria, pretestuosa e vergognosa”
di MATTEO BORRELLI
ASSISI – Dopo tanto rullare di tamburi, il sindaco Claudio Ricci e il vicesindaco Giorgio Bartolini consumano il loro divorzio politico. Ieri a mezzogiorno in punto, il sindaco ha ritirato le deleghe al suo numero due che di fatto sarà anche suo avversario nella campagna elettorale di primavera. Le deleghe di Bartolini saranno assunte ad interim dallo stesso Ricci, fino alla fine della legislatura, anche se il sindaco non ha escluso che in Giunta possano esserci nuovi rimescolamenti. A questo proposito, si parla dell’ingresso di un esponente Udc anche per coinvolgere i centristi nella coalizione a sostegno del sindaco. Ricci, per motivare il ritiro delle deleghe, imputa a Bartolini “azioni dirette e indirette tese a contrastare l’unità dell’indirizzo politico amministrativo che, per legge e norme di Statuto, spetta solo al sindaco”.
Ricci, in chiusura, pur non escludendo forme di collaborazione amministrativa con i consiglieri e assessori della Lista Bartolini, si augura che possa essere ristabilito un “clima di tranquillità e condivisione, sia all’interno del Comune che all’esterno, per fare insieme ed aprirsi a forme di collaborazione, anche politica, con chi vuole fare solo per la gente e per il territorio”. Fin qui il sindaco Ricci. Ma la replica di Bartolini arriva a stretto giro di posta. E sono parole due come pietre. “Il provvedimento con il quale il sindaco Ricci mi ha ritirato la delega da assessore è pretestuoso – dichiara Bartolini -, contraddittorio e vergognoso, in quanto finalizzato solo ad eliminare un suo concorrente alla candidatura a sindaco di Assisi. Ricci già un anno fa aveva pubblicamente affermato, su tutta la stampa regionale, che non si sarebbe presentato alle prossime elezioni. Pensava, infatti, di potersi candidare alla presidenza della giunta regionale. Improvvisamente, sfumata la sua illusione, non solo ha cambiato idea – sottolinea -, ma per pavidità mi ha cacciato, spinto dall’ansia dei perdenti. Siccome non può addebitarmi incuria o quant’altro nell’amministrazione, il motivo di questa scelta scriteriata consiste unicamente nel fatto che sono d’intralcio alla sua candidatura. Ricci mescola così il piano amministrativo con quello politico, che è poi so-lo quello delle sue ambizioni personali. La sua candidatura è stata gestita dal Pdl perugino (lo stesso che non lo ha voluto alle elezioni regionali) ed è finalizzata – continua Bartolini – non certo al servizio del territorio, poiché è solo strumentale ai suoi miraggi di future carriere politiche. Assisi per lui resta solo un trampolino di lancio. Non gli interessa il nostro territorio,
come ha dimostrato quando, sedotto dalle sirene di un seggio in consiglio regionale, avrebbe senza indugio lasciato l’amministrazione di Assisi nel pieno della legislatura. In questi anni Ricci da sindaco – come ho potuto ben constatare di persona – ha tenuto un atteggiamento ben diverso da quando era vicesindaco. Per questo non mi meraviglio più di tanto – accusa Bartolini – della sua veste di falsamente umile, del suo comportamento attuale, irriguardoso e protervo, che non mi sorprende e non mi crea né amarezza né delusione”.
In chiusura, Bartolini, muove l’affondo più duro mettendo in evidenza come “ancora una volta tessitori non troppo
nascosti di trame perugine e bastiole, che in questo caso si servono di Ricci dopo averne osteggiato la candidatura solo pochi mesi fa, cercano ora di estromettere amministratori che mai in passato si sono piegati ad oscuri interessi politici contrari al bene della nostra città. Assisi – conclude Bartolini – non ha bisogno di attori che amano apparire e che promettono tutto a tutti senza mantenere”. Che dire? Ad Assisi è iniziata ufficialmente la campagna elettorale.

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