Il presidente di Asshotel: il problema è l’isolamento delle Pmi, sì alle agevolazioni fiscali e all’incremento della qualità
Serlupini: occorre allungare la stagionalità e favorire gli investimenti
L’appello“Le Pmi sono strategiche per il settore e rappresentano una peculiarità storica del Paese”

BASTIA UMBRA – “Serve dare un nuovo impulso alle Pmi turistiche, allungando la stagionalità, sostenendole negli investimenti, implementando la qualità delle strutture, portando il regime iva ai livelli dei competitor internazionali”. Ecco la la ricetta di Antonio Serlupini, presidente territoriale di Asshotel, la federazione degli hotel aderente alla Confesercenti Umbria.
Ricetta che parte però da una considerazione. “In Umbria si è da tempo consolidata una corrente di pensiero che attribuisce ingiustamente alle piccole e medie imprese turistiche, e in particolare agli alberghi di piccola dimensione, gran parte dei problemi e della debolezza del sistema turistico”. Le strutture ricettive minori sarebbero una palla al piede del volano dello sviluppo. E in-vece Asshotel tende a ribaltare questa tesi, partendo dall’assunto che invece “le Pmi, anche nel settore turistico, sono una tipologia strategica per lo sviluppo del settore e soprattutto rappresentano una peculiarità storica del nostro Paese. La cosa – aggiunge Serlupini – è ancor più evidente a livello regionale, dove la piccola dimensione, la gestione familiare e la territorialità caratterizzano la quasi totalità della ricettività e ne rappresentano il vero punto di forza, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando”. E anzi, in un momento in cui le presenze turistiche sono sempre di meno, “se le strutture ricettive non avessero avuto alle spalle una solida tradizione familiare – spiega Serlupini -, la proprietà immobiliare delle strutture stesse e la capacità di comprimere i costi, pur mantenendo un livello alto di servizi, la crisi del settore nella nostra regione avrebbe avuto già ripercussioni devastanti”.
Non un punto di debolezza, ma un punto di forza. Laddove il problema vero è rappresentato dall’isolamento in cui spesso le Pmi si trovano ad operare, in un contesto di isolamento – strategico e organizzativo – rispetto a grandi catene e tour operator.
“In Umbria fare vacanza è difficile a causa di altri problemi come accessibilità, mobilità, carenza di servizi, segnaletica inadeguata, pubblicità. Serve dare un nuovo impulso alle Pmi turistiche, allungando la stagionalità, sostenendole negli investimenti, implementando la qualità delle strutture, portando il regime iva ai livelli dei competitor internazionali. Soprattutto, se la nostra regione mira a risalire la china delle classifiche nazionali. Ribadiamo che la forza turistica dell’Umbria risiede nell’autenti – città dell’offerta alberghiera, caratterizzata anche dalla conduzione familiare”.di LUCIO FONTANA

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