Morani del Pdl prende di nuovo le distanze dalla sua coalizione su questa scelta
ASSISI (fla.pag.) – La vendita delle ex scuole elementari di Viole d’Assisi per finanziare i lavori del campo sportivo più a valle, una decisione è stata presa dal Comune l’anno scorso dietro specifica richiesta della Pro loco. A giorni, se non addirittura ore, la pratica dovrebbe arrivare in giunta, ma a sperare in un ripensamento è il consigliere di maggioranza Evian Morani (Pdl), che chiede “urgentemente al sindaco e alla giunta di ritirare la pratica di vendita della scuola elementare di Viole utilizzata dal circolo. La decisione di vendere le ex scuole – scrive Morani – fu presa in maniera affrettata nel corso di un consiglio comunale, dopo una richiesta della Pro loco e di poche altri cittadini di Viole. Quando poco tempo dopo fu resa pubblica a un’assemblea dello scorso anno – aggiunge il consigliere – contestai questa decisione, spiegando che era come se per fare la piazza di Santa Maria degli Angeli, il Comune avesse venduto il Palazzetto Mediceo. Allora qualcuno della giunta rispose che Viole non c’entrava niente con Santa Maria, ma a distanza di oltre un anno e dopo aver avuto maggiori contatti con la cittadinanza locale mi sono accorto che la mia tesi sull’assurdità di vendere un luogo pubblico, centrale e strategico come quello era giusta”. Per il consigliere ma anche per molti cittadini di Viole (che starebbero pensando a una raccolta firme per sensibilizzare il Comune), vendere quel bene significa impoverire ancora di più la frazione, dove attività private, per quanto utili, prendono il posto di bar e altri centri di aggregazione. “L’errore – riconosce Morani – è dell’ amministrazione di cui faccio parte, ma se la vendita di quei locali fosse confermata sarebbe la vittoria di chi ha interessi contrari alle logiche delle frazioni minori. Proprio per evitare questo errore, chiedo al sindaco e alla giunta di ritirare la pratica per la vendita del bene immobile di Viole, ritornare sui propri passi e predisporre una delibera che modifichi il piano delle alienazioni. Anzi – propone Morani, ricordando come nei locali che ad oggi risultano vendibili si fanno assemblee e si incontrano i giovani – cerchiamo di trovare delle risorse per mettere in sicurezza quel bene, e valorizzarlo: le ex scuole non sono solo un bene commerciale con un valore monetario desunto da perizie e dati catastali, ma sono un bene comune alla memoria di tutti gli abitanti delle Viole che hanno trascorso la propria infanzia in quella scuola, che una volta passato in mano a privati non sarà più frequentabile”.

Corriere-2010-08-20-pag29

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